Ogni anno da tempi immemorabili le Malghe si popolano di migliaia di mucche, vitelli, pecore, caprette e asinelli che pascolando liberamente preservano un paesaggio secolare e unico nel suo genere fatto di panorami mozzafiato, biodiversità, turismo e produzioni casearie invidiate e copiate in tutto il mondo.
Tutte cose che non esisterebbero senza l’alpeggio e il pascolo libero degli animali in alta quota.
Le aggressioni del lupo stanno ora stremando questo delicato equilibrio: gli animali sbranati dai lupi in Veneto sono stati oltre 400 anche nel 2019.
A questo si devono aggiungere i danni “indiretti” come ferite, aborti, danni alle strutture, mancata produzione di latte, stress e terrore per gli animali e i loro custodi umani che minano la possibilità futura di continuare a popolare le Malghe.
Siamo i custodi del territorio, siamo l’ambiente, siamo il paesaggio, siamo la biodiversità.
COSA FACCIAMOVuoi saperne di più? Visita le malghe e chiedi a chi vive in prima persona il territorio, scoprirai un mondo!
F.A.Q.L’espansione territoriale del lupo è ancora in evoluzione. In Veneto i lupi si sono specializzati nella predazione di animali di grossa mole, specialmente asini e bovini. Questi non possono essere uccisi sul colpo, date le dimensioni, pertanto i lupi iniziano a nutrirsi della loro carne e delle loro interiora mentre sono ancora vivi.
La morte di almeno 300 capi bovini dal 2017 ad oggi corrisponde alla scomparsa di circa 6 allevamenti di medie dimensioni.
Capi morti, feriti (generalmente poi soppressi) e dispersi a seguito a di predazione. Questi dati provengono dalle stime ufficiali della Regione Veneto, disponibili solo a partire dal 2017. Per gli anni precedenti sono pubblicati solamente i dati relativi al Parco Regionale della Lessinia (VR).